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I 5 tormenti natalizi che stuzzicano il Grinch in me

By - 18.12.17
Book-free Day
Bonsoir, librofili miei adorati, e buon ultimo stressante lunedì di dicembre... a meno che non troviate stressante anche il giorno di Natale per motivi vari ed eventuali, e in quel caso ahia, temo vi aspetti un altro lunedì pessimo oltre a questo. Se può farvi sentire meglio, alzo le braccia la cielo e vi invio tanta energia positiva tipo Sfera Genkidama! 🙌

Questo lunedì non c'è nessun A Clash Of Covers (non ce ne saranno fino a gennaio, in realtà, quando si ripartirà a pieno regime), ma non volevo lasciare il blog all'asciutto in questi giorni di frenesia prefestiva in cui si perde la cognizione di chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo e soprattutto quanti acquisti ci rimangono e a quali parenti dobbiamo ancora telefonare.

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Per questo, ho pensato che il modo migliore per calarsi in quest'atmosfera sbrilluccicante (o per tirarsene fuori per almeno qualche minuto, a vostra discrezione) fosse un Book-free Day natalizio, sì, ma... particolare anzichenò.

Chiariamoci da subito: il Natale è una delle feste che preferisco, inizio a sentirne l'atmosfera fin dagli inizi del mese e mi ci tuffo a capofitto riempiendomi gli occhi di luci e colori, anche perché a casa mia è tradizione che l'albero e tutti gli addobbi annessi si trovino al loro posto in tempo per il mio compleanno, il due dicembre. Adoro i suoni, i sapori, gli odori (cannella mon amour), e sguazzo fra pacchi, pacchetti, ghirlande e nasi rossi di Rudolph come Sheldon Cooper fra le pallette colorate.

Ma.
MA.
I Led Zeppelin saranno sicuramente d'accordo con me se dico che all that glitters isn't gold.
Perché per quanto io possa riempirmi il cuore di bontà e fare ciò che non ho fatto mai e spandere gioia intorno a me con pensieri e pensierini, CI 👏 SARÀ 👏 SEMPRE 👏 quella dannatissima top 5 di obbrobri tutti natalizi che titillano il Grinch dormiens che è in me.

Ma no, ma no, non aspettatevi le solite manfrine su canditi, Babbi Natale attaccati alle ringhiere, Michael Bublé, cinepanettoni da chef/sul Nilo/in India/su Alpha Centauri.
NO.
Qui siamo pazzi sì, ma con originalità e stile.
Armiamoci di camomilla, tentiamo di calarci in uno stato di quiete mentale zen e partiamo.


1 • Gli scoppiatori precoci

Parliamone.
Non ho nulla contro i botti di Capodanno, non romperò mai le scatole a nessuno con il pippone degli animali che si terrorizzano, ché cani e gatti possono sopravvivere ad un paio di botti una volta all'anno esattamente come durante un temporale (sempre che non si esageri, beninteso).

Però io voglio anche sapere quale genere di sadismo e megalomania alberga nelle menti di chi fa esplodere botti in modalità Isis già dal giorno dell'Immacolata. Roba che io sono lì, bella tranquilla, a girare per le strade di Matera godendomi le zampogne e pensando anche un po' ai fatti miei quand'ecco che arriva, completamente dal nulla, senza nemmeno un minicicciolo d'avvertimento, la detonazione che striscia di Gaza levati e che mi fa distintamente percepire tutti gli anni di vita che schizzano via dal mio torace.

2 • Laggente e la frenesia

Già citata più su, la frenesia natalizia è qualcosa che mi trasforma in Grinch in maniera veramente prepotente.
Giusto per rendere l'idea: non so se il fenomeno si verifichi anche in altre città allo stesso modo, ma qui a Matera, quando piove, accade qualcosa che persino il CICAP faticherebbe a definire non paranormale. Sto parlando dell'improvvisa moltiplicazione delle auto, che si materializzano nelle stradine laterali, deserte fino a pochi istanti prima, per poi riversarsi sulle strade principali con un sottofondo di marmitte borbottanti e strombazzamenti generali.

Ecco, adesso moltiplicate una situazione del genere per il numero del giorno dell'avvento in cui ci si trova e vi farete un'idea di ciò che accade man mano che si avvicinano le feste natalizie. Il che vuol dire che se, malauguratamente, si ha bisogno di uscire per banalissime spese al supermercato, si viene inghiottiti da un oceano di gente in completa trance, intenta a far scorte di panettoni e cotechini da qui fino al 2050, da cui si verrà risputati fuori soltanto molte ore dopo.

3 • Le luminarie anarchiche

Qui esce tutto il mio animo nazi e OCD.
Pazientate, sarà breve e relativamente indolore.

So che è tutta una questione di gusti e che ognuno si gestisce il proprio balcone e la propria ringhiera come vuole e che è bello ciò che piace eccetera eccetera. Lo so, sto tentando di farmene una ragione e cerco di non chiedermi ogni santa sera perché in commercio non lascino soltanto le semplici, raffinate, romantiche lucine dorate.

Però, vi giuro, passare per le strade e non trovare nemmeno DUE e dico DUE balconi con le stesse lucine è qualcosa che mi fa partire l'embolo. Lì rosse, lì verdi e viola, lì blu evidenziatore (argh!), lì il proiettore con tanto di stelle roteanti, lì quelle ad effetto stroboscopico da discoteca piazzate mezze storte e fissate come viene viene, lì le luminarie effetto giorno che vogliono entrare in competizione con quelle della festa patronale... U C C I D E T E M I .

4 • I regali controvoglia

Lo sappiamo, i regali sono regali e devono essere sempre accettati col sorriso, basta il pensiero di qua, caval donato di là.
Però siamo sinceri. Sapendo dal principio che qualcuno ha intenzione di regalarmi un oggetto scelto completamente a caso, su cui non ha riflettuto, che non è stato pensato per farmi realmente piacere conoscendo i miei gusti, sarei la prima a fermarlo. Si capisce sempre quando qualcosa viene regalato per dovere e, per quanto ci si sforzi di apprezzare il gesto, non si può fare a meno di rimanere almeno un po' delusi dalla superficialità con cui quel regalo è stato fatto.

Sia chiaro: non chiedo né mi aspetto che per Natale mi vengano fatti regali, non è questo il punto. Sto dicendo che in mancanza di idee o di... materia prima (volgarmente detta SOLDI), apprezzerei molto di più anche solo un biglietto con una bella frase, scritta pensando davvero a me, piuttosto che della roba inutile, impersonale, magari anche costosa, che mi rimarrebbe sul groppone vita natural durante.

5 • I presepi "please, kill me"

Last but not the least... le opere che sorgono nel salotto, quelle a cui spesso può mettere mano solo UN componente della famiglia, quello dalle velleità "artistiche", che somigliano più ad una composizione astratta mezza cubista mezza surrealista che a dei presepi. Tristissima neve realizzata con fiocchi di cotone ridotti ad una pappetta pressata a causa della colla vinilica, fiumiciattoli spigolosi realizzati con pezzetti di carta stagnola mezza strappata, statuette spaiate con un'altezza variabile dai dieci ai trenta centimetri, metà delle quali scheggiate e l'altra metà sistemate in equilibrio instabile su colline più basse di loro, capre senza zampe, cigni che stravolgono l'intero ecosistema della Palestina (vabbè, ma tanto se c'è la neve, perché i cigni no?!), briciole di muschio grattate da quell'angolo di marciapiede sotto casa esposto a Nord... 'Na tristezza infinita.
A Natale siate più buoni, abbiate pietà dei vostri presepi: o li fate con tutti i crismi o non li fate!


Ed ecco qui! Terminato lo sfogo scherzoso, il Grinch si può ritirare nel suo antro e lasciarmi godere tutto il bello del Natale in completo relax... o quasi.

E voi? Avete anche voi un piccolo Grinch acquattato nel buio che aspetta solo un buon motivo per saltare fuori? Cosa vi irrita di più di questa festa? 🎅

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6 commenti

  1. Oddio, concordo su tuttoXD
    A Bari il traffico e le persone impazzire sono sicuramente il doppio, purtroppo sono costretta a venirci per andare all'università dove, almeno lì, incontro solo zombie universitari depressi che devono recuperare tutto il programma, quindi la frenesia natalizia non si sente molto ahaha
    Per quanto riguarda le luminarie, l’unica cosa positiva è che almeno per strada ci sono tante luci e un’aria un po’ più festosa, per il resto odio alcune decorazioni, tipo il babbo natale con la scaletta appeso fuori dalla finestra: sembra un animaletto che chiede pietà, o una massa informe che poco assomiglia a babbo natale XD

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    1. I Babbi Natale appesi meriterebbero un movimento come quello per la liberazione dei nani da giardino. FREE SANTA!

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  2. XD A Torino è esattamente uguale, e io sopporto poco laggente già normalmente, figuriamoci con la frenesia di Natale. Non parliamo dei mercati cittadini nei corsi che si fermano per 12 ore al giorno tutti i giorni, poi davvero, al supermercato la gente compra cibo come se dovesse finire il mondo. A Natale siamo tutti un po' Grinch.

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  3. La Brianza si accoda, mi sa che sotto il periodo Natalizio i "problemi" che hai esposto sono comuni ovunque. Lavorando in un supermercato ti posso assicurare che la gente, oltre ad essere presa da una frenesia inspiegabile, diventa pazza e con la scusa del "mi basterà?" e "ah ma a Natale siete chiusi?" riempie carrelli e carrelli di cose che normalmente non comprerebbe, tutto per far fronte a quei DUE giorni (Natale e Santo Stefano). Confermo anche lo spropositato numero di macchine che dici il resto dell'anno dove eravate? concludo con il balcone della mia vicina così pieno di luminarie di diversi colori e misure ed effetti che Las Vegas levate proprio.

    p.s. a morte i Babbi Natale rampicanti!

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    1. La domanda "Ma a Natale siete chiusi?" dovrebbe essere seguita per legge da una sprangata sulle gengive. Secca.

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