A New Week Incipit 📖 Ovunque tu sarai - Fioly Bocca
By TBS • The Book Seeker - 3.9.18
A New Week Incipit gioca con la parola incipit, appunto, sostantivo che deriva dal verbo latino incipere (incominciare). Quale giorno della settimana poteva mai essere dedicato a questa rubrica se non il lunedì?
E quale modo migliore per iniziare una nuova settimana se non quello di proporvi un assaggino di un libro riportandovi qui il suo inizio, sperando di stuzzicare il vostro appetito letterario?
Buon lunedì e buon inizio di settimana a tutti!E quale modo migliore per iniziare una nuova settimana se non quello di proporvi un assaggino di un libro riportandovi qui il suo inizio, sperando di stuzzicare il vostro appetito letterario?
Come sta andando questo inizio di settembre? Già alle prese con telefoni che squillano, attese nel traffico e montagne di libri da studiare? Spero che il BookPorn della settimana scorsa vi sia stato d'aiuto!
Per l'A New Week Incipit di questa settimana ho scelto Ovunque tu sarai di Fioly Bocca, un romanzo meraviglioso e delicato letto d'un fiato qualche anno fa. Consigliatissimo, e spero prossimamente di recuperare anche gli altri suoi due romanzi.
Ecco il suo incipit seguito dalla sua scheda completa di trama e, se non l'avete mai letto, fatemi sapere se vi è venuta voglia di recuperarlo!
Ci sono giorni perfetti per essere felici.
Me ne sto seduta su questa panchina ai Murazzi, mentre Torino si acquatta sotto una coperta di nebbia, così densa da sfumare i contorni e cambiare gli odori alle cose. Ho finito un lavoro importante e guadagnato qualche giorno di libertà, per recuperare dopo un periodo intenso. Sono stata brava, me lo sono meritato. Mentre sto qui a prendere fiato e riordinare i pensieri, ti scrivo queste righe che mi precederanno di poco: ho deciso che questa sera vengo da te, mamma. Ho sentito papà. Dice che i medici sono contenti di come procedono le cure, che ti fanno qualche altro esame, giusto per stare tranquilli, e che tu ti senti bene.
Mentre ti penso, seduta dentro questa bolla lattescente, mi tornano alla mente le storie che mi raccontavi da bambina. Di solito eri sempre tu a inventarle. Appoggiata al tronco dell'albero vecchio, parlavi quasi sottovoce. Come fosse un segreto. Rivedo i personaggi in fila, nella foschia densa del mattino presto in montagna: la ragazza che si sgranocchia a pezzi la luna, la balena mangiapensieri, l'elefante che ricorda tutte le parole in tutte le lingue esistenti. Lo immaginavo con una proboscide lunga fino alla fine del mondo, per farcele stare appese con fili sottili come bava di ragno.
In ognuno di loro c'era un pezzo di me, della mia vita quando era morbida e malleabile come pane prima del forno, della paura del buio, mia e di tutti i bambini, dei primi desideri precisi, disegnati a tratti pieni sui fogli di scuola.
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