• A Clash of Covers •
La vita che non vedi di Kim Echlin
By TBS • The Book Seeker - 22.5.17
Buongiorno a tutti, lettori, e buon lunedì!
Siete pronti per iniziare la nuova settimana con A Clash of Covers?
Katherine, canadese, a sedici anni comincia a farsi la permanente, ma di natura ha i capelli dritti come spaghetti: sono un'eredità del padre, cinese, che in pratica non ha mai conosciuto. E, per via di uno stato moralista e punitivo, ha rischiato di non conoscere nemmeno la madre, a cui è stata strappata quando aveva solo tre mesi, nel 1940, perché frutto di un amore giudicato scandaloso e colpevole, per poi esserle restituita solo a prezzo di lotte e sacrifici. È nel caffè dell'hotel dove la madre lavora come cameriera che Katherine fa il suo incontro con la musica jazz e impara a suonare esercitandosi per ore su un vecchio pianoforte nel seminterrato. Il destino porterà Mahsa e Katherine a incontrarsi in un locale di New York. Improvvisando fianco a fianco al pianoforte e poi finendo a chiacchierare davanti a una tazza di caffè, tutte e due capiranno subito di aver trovato un'amica.
Veniamo ora alle copertine!
La copertina originale di Under the visible life, uscito il 4 febbraio 2016, semplicemente... non mi sembra la copertina di un libro. È talmente semplice, talmente pulita da ricordarmi più un sito internet di ultimissima generazione o una qualche pubblicazione di psicologia o di pedagogia, per non dire la confezione di un farmaco! 😅
Brutta no, ecco, ma fredda e quasi anonima.
La copertina dell'edizione italiana è invece tutta un'altra storia. Riprende ed esalta elementi del romanzo che vengono fuori già dalla trama, ma non solo. Da amante del mondo della grafica e da photoshoppista autodidatta, dilettanterrima e dalle dubbie doti quale sono, ho una passione sfrenata per lavori di questo genere, così semplici, così puliti, stilizzati eppure potentissimi, di grande impatto. Una copertina così, per dire, me la farei ingrandire e me la appenderei in casa, in bella vista! 😍
Voi cosa ne dite? Esprimete pure la vostra preferenza nei commenti, se vi va, e magari lasciate anche una vostra interpretazione! 😊
Siete pronti per iniziare la nuova settimana con A Clash of Covers?
Citazione ed omaggio ad A Clash of Kings, titolo originale del secondo libro della saga Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin, A Clash of Covers è una rubrica settimanale pensata per alleviare un po' il trauma del lunedì e rendere un po' più sopportabile il ritorno a lavoro e studio. 😄
Ogni lunedì sceglierò un libro di un autore straniero fra quelli in uscita che vi segnalo in Coming Soon - o fra quelli freschi di pubblicazione -, mettendo a confronto la copertina dell'edizione originale e quella dell'edizione italiana, per scoprire quale delle due risulta più azzeccata in base alla trama o, semplicemente, quale ci piace di più!
Per l'A Clash of Covers di questa settimana ho scelto La vita che non vedi di Kim Echlin, edito da Einaudi, acquistabile da martedì 23 maggio in formato eBook, e da martedì 30 maggio in formato cartaceo (ma già prenotabile su Amazon).Ogni lunedì sceglierò un libro di un autore straniero fra quelli in uscita che vi segnalo in Coming Soon - o fra quelli freschi di pubblicazione -, mettendo a confronto la copertina dell'edizione originale e quella dell'edizione italiana, per scoprire quale delle due risulta più azzeccata in base alla trama o, semplicemente, quale ci piace di più!
Trama
Mahsa, pakistana, ha tredici anni quando, da un momento all'altro, si ritrova orfana di entrambi i genitori, uccisi a sangue freddo da parenti vendicativi. Accolta in casa da rigidi zii tradizionalisti, tiene vivo il ricordo della sua infanzia con vecchi filmini in 8 mm e con la musica che il padre, ingegnere idraulico americano, suonava per lei e la madre al pianoforte. Appena le comunicano che dovrà frequentare il college a Montreal, fa resistenza: non vuole lasciare Kamal, il ragazzo di cui è innamorata. Ma le basta poco per rendersi conto che è la sua unica possibilità di sfuggire a un ambiente soffocante che relega le donne nel ruolo di docili comparse.Katherine, canadese, a sedici anni comincia a farsi la permanente, ma di natura ha i capelli dritti come spaghetti: sono un'eredità del padre, cinese, che in pratica non ha mai conosciuto. E, per via di uno stato moralista e punitivo, ha rischiato di non conoscere nemmeno la madre, a cui è stata strappata quando aveva solo tre mesi, nel 1940, perché frutto di un amore giudicato scandaloso e colpevole, per poi esserle restituita solo a prezzo di lotte e sacrifici. È nel caffè dell'hotel dove la madre lavora come cameriera che Katherine fa il suo incontro con la musica jazz e impara a suonare esercitandosi per ore su un vecchio pianoforte nel seminterrato. Il destino porterà Mahsa e Katherine a incontrarsi in un locale di New York. Improvvisando fianco a fianco al pianoforte e poi finendo a chiacchierare davanti a una tazza di caffè, tutte e due capiranno subito di aver trovato un'amica.
Veniamo ora alle copertine!
La copertina originale di Under the visible life, uscito il 4 febbraio 2016, semplicemente... non mi sembra la copertina di un libro. È talmente semplice, talmente pulita da ricordarmi più un sito internet di ultimissima generazione o una qualche pubblicazione di psicologia o di pedagogia, per non dire la confezione di un farmaco! 😅
Brutta no, ecco, ma fredda e quasi anonima.
La copertina dell'edizione italiana è invece tutta un'altra storia. Riprende ed esalta elementi del romanzo che vengono fuori già dalla trama, ma non solo. Da amante del mondo della grafica e da photoshoppista autodidatta, dilettanterrima e dalle dubbie doti quale sono, ho una passione sfrenata per lavori di questo genere, così semplici, così puliti, stilizzati eppure potentissimi, di grande impatto. Una copertina così, per dire, me la farei ingrandire e me la appenderei in casa, in bella vista! 😍
Voi cosa ne dite? Esprimete pure la vostra preferenza nei commenti, se vi va, e magari lasciate anche una vostra interpretazione! 😊
L'autrice
Kim Echlin è nata a Burlington, Canada, e vive a Toronto. Dopo un dottorato sulle narrazioni della tribú indiana ojibway ha viaggiato in Cambogia, Malawi, Zimbabwe, Francia e nelle Isole Marshall in cerca di storie da raccontare, un interesse per le culture del mondo che traspare in tutti i suoi romanzi. Einaudi ha pubblicato Il fiume delle cento candele, ambientato in una Cambogia segnata dalla dittatura di Pol Pot, tradotto in 19 lingue è stato finalista allo Scotiabank Giller Prize e ha vinto il Barnes & Noble Discover Great New Writers Award.
1 commenti
come te, preferisco di gran lunga la copertina italiana - rarissimo caso. Einaudi ha fatto proprio un bel lavoro, adoro le copertine così stilizzate. Quindi pollice in su per la rivisitazione italiana!
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