A New Week Incipit 📖 Eleanor Oliphant sta benissimo - Gail Honeyman
By TBS • The Book Seeker - 1.10.18
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Per il primo A New Week Incipit del mese, come assaggino prima della recensione, ho scelto l'inizio di Eleanor Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman, che sto leggendo proprio in questi giorni.
Il caratterino di Eleanor non mi sta rendendo proprio facilissima la lettura ma... saprete tutto a tempo debito. 😉
Ecco quindi l'incipit di Eleanor Oliphant sta benissimo seguito dalla sua scheda completa di trama e da alcune info sull'autrice e, se non l'avete mai letto, fatemi sapere se vi è venuta voglia di recuperarlo!
Quando qualcuno - tassisti, igienisti dentali - mi chiede che cosa faccio, io rispondo che lavoro in un ufficio. In quasi nove anni nessuno mi ha mai chiesto di che tipo di ufficio si tratta o che genere di lavoro svolgo. Non so decidermi se è perché corrispondo perfettamente alla loro idea di come dev'essere una che lavora in un ufficio oppure se è perché la gente sente la frase lavoro in un ufficio e automaticamente completa gli spazi bianchi: una tizia che fa le fotocopie, un tipo che digita su una tastiera. Non mi lamento. Sono contenta di non dovermi addentrare nei dettagli tortuosi e affascinanti delle note di credito. Quando ho cominciato a lavorare qui e tutti mi facevano quella domanda, io rispondevo che lavoravo per un'agenzia di graphic design, ma a quel punto i miei interlocutori supponevano che fossi un tipo creativo. Mi ero stufata di vedere le loro facce diventare inespressive quando spiegavo che mi occupavo del back office e non usavo le penne con la punta fine né i software fichi.
Adesso ho quasi trent'anni e lavoro qui da quando ne avevo ventuno. Bob, il proprietario, mi ha assunto poco dopo l'inizio dell'attività. Immagino che provasse pena per me. Avevo una laurea in lettere classiche e nessuna esperienza di lavoro degna di nota, e al colloquio mi ero presentata con un occhio nero, due denti mancanti e un braccio rotto. Forse, a quell'epoca, aveva subodorato che non avrei mai aspirato a qualcosa di più di un lavoro d'ufficio mal pagato, che mi sarei accontentata di stare nella sua agenzia e gli avrei risparmiato la scocciatura di dover ingaggiare una sostituta. Forse aveva anche intuito che non avrei mai preso giorni liberi per andare in luna di miele e non avrei mai chiesto un congedo per maternità. Non lo so.
Scheda libro
Garzanti • 17 maggio 2018 • rilegato • 344 pagine • € 17.90 • amazon.it
Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent'anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient'altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E questo ha cambiato ogni cosa. D'improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.
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