• Diamonds in the Rough •
L'abbraccio del serpente di G. Di Simone

Salve, lettori belli!
Nell'attesa di trovare un po' di tempo da dedicare alla demolizione di un libro terribile che ho finito di leggere giusto ieri (chi mi segue anche altrove sul uèbbe saprà già di quale libro sto parlando), ne approfitto con un breve ed indolore aggiornamento della rubrica Diamonds in the Rough. 💎
Chiamarle "segnalazioni" mi fa venire in mente una roba brutta tipo WANTED nel Vecchio West, o comunque qualcosa che ha a che fare con celle, gabbie e sbarre (fa tutto il mio cervello, io non c'entro niente). Quindi quella che è a tutti gli effetti una rubrica, seppur a cadenza casuale, in cui segnalo opere di autori sconosciuti/esordienti/emergenti, è stata ribattezzata Diamonds in the Rough, palese richiamo a "diamante allo stato grezzo" di Aladdin, a sottolineare come a volte questi titoli sconosciuti nascondano dei veri e propri tesori da scoprire.
Il diamante allo stato grezzo di oggi è L'abbraccio del serpente di G. Di Simone, un breve romanzo di formazione di un autore esordiente, disponibile in eBook. Ecco tutte le informazioni più un piccolo estratto!

L'abbraccio del serpente di G. Di Simone
G. Di Simone
L'abbraccio del serpente

autopubblicato
1 settembre 2017
eBook • 125 pagine
€ 2.99 • amazon.it
Un gruppo di ragazzi come tanti, immersi nel benessere degli anni novanta in nord Italia. Sembra una storia come tante, poi succede qualcosa. Un mostro vorace ed insaziabile inghiotte le loro vite, trasportandoli in un mondo fatto di sofferenza e di morte: l'eroina
Sto camminando a passo spedito tenendo per mano mio figlio, quando una voce roca mi costringe a fermarmi. Quella voce ha qualcosa di malato, non sembra umana. Guardo l'uomo che ha pronunciato quella frase. Definirlo un uomo è un eufemismo. Sembra uno zombie, un essere immondo e pure noto che ha qualcosa di familiare. Cerco di ricordarmi chi possa essere quel morto vivente. Il ricordo mi colpisce come una saetta. Esclamo il suo nome ad alta voce. Non vorrei raccontarvi questa storia, non vorrei far riemergere ricordi dolorosi ormai sepolti. Ma non sono certo il tipo che lancia il sasso e nasconde la mano. Quindi dobbiamo tornare a vent'anni fa. Quando ancora ero giovane, ingenuo e stupido.

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