• A Clash of Covers •
La bambina che ascoltava i fiori di Stephanie Knipper

Buongiorno a tutti, lettori, e buon lunedì con il nuovo A Clash of Covers!
Citazione ed omaggio ad A Clash of Kings, titolo originale del secondo libro della saga Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin, A Clash of Covers è una rubrica settimanale pensata per alleviare un po' il trauma del lunedì e rendere un po' più sopportabile il ritorno a lavoro e studio. 😄
Ogni lunedì sceglierò un libro di un autore straniero fra quelli in uscita che vi segnalo in Coming Soon - o fra quelli freschi di pubblicazione -, mettendo a confronto la copertina dell'edizione originale e quella dell'edizione italiana, per scoprire quale delle due risulta più azzeccata in base alla trama o, semplicemente, quale ci piace di più!
Per questa settimana ho scelto La bambina che ascoltava i fiori di Stephanie Knipper, edito dalla Nord, in libreria da giovedì 8 giugno (ma già prenotabile su Amazon).
Trama
Sono passati dieci anni da quando Lily se n'è andata, dieci anni in cui ha cercato di fuggire dal passato e dalle responsabilità che non era pronta ad affrontare. Ma adesso è venuto il momento di tornare a casa: Rose, sua sorella, è malata e ha bisogno che lei si prenda cura di Antoinette, la figlia di dieci anni. Non appena la incontra, Lily capisce che anche Antoinette fugge. Fugge dalle carezze di sua madre, dalle parole che non riesce a dire, dal mondo che la spaventa e la confonde. E cerca rifugio tra i fiori. Il vivaio di famiglia è l'unico luogo in cui Antoinette si sente protetta e in pace. Perché i fiori non abbracciano e non chiedono. I fiori non hanno voce, proprio come lei. Eppure a poco a poco Lily si rende conto che, dietro il suo silenzio, Antoinette nasconde un dono straordinario: le basta un tocco per ridare vita a un fiore appassito, e per curare una persona. Solo che quel dono ha un prezzo: tutta la sofferenza che toglie agli altri, Antoinette la prende su di sé. Per questo Rose non vuole essere guarita, e per questo chiede alla sorella di aiutarla a mantenere il segreto. E, di fronte a quella bambina straordinaria, per la prima volta nella vita Lily sente di non poter più fuggire. Perché il suo posto è con Antoinette. Quali che siano le conseguenze...
Veniamo ora alle copertine!
Edizione originale
Edizione italiana


Che faccio, lo dico? Lo dico. Per me la copertina originale di The Peculiar Miracles of Antoinette Martin, uscito il 13 settembre 2016, è PERFEZIONE. È magica, delicata, eterea, tanto da ricordarmi la Danza della fata confetto in Fantasia (magari è stato proprio fatto apposta, chissà?) e l'insieme di illustrazione - o foto rimaneggiata con Photoshop, non riesco a capire bene - e font del titolo si accorda perfettamente al dono di Antoinette ed al suo speciale legame con i fiori.

La copertina dell'edizione italiana invece non mi convince affatto. Da quando ho iniziato a tenere questa rubrica qui sul blog mi sono resa conto che preferisco di gran lunga le copertine realizzate con illustrazioni o fotomanipolazioni, che in genere trovo più accattivanti rispetto ad una foto... a meno che non si tratti di una foto stratosferica, ma sarebbe un'eccezione. Anche in questo caso, trovo che tutta la magia della copertina originale vada completamente persa per colpa di quella foto che, sinceramente, non mi dice granché, e titolo e nome dell'autrice sistemati in quel modo di certo non aiutano.

Voi cosa ne dite? Esprimete pure la vostra preferenza nei commenti, se vi va, e magari lasciate anche una vostra interpretazione! 😊
L'autore
Stephanie Knipper è nata e cresciuta in Kentucky, dove ha imparato ad amare la natura e soprattutto i libri, che sua madre le portava a casa dalla biblioteca. Crescendo, le sue due passioni si sono concretizzate in una laurea in Letteratura e in un master in Botanica. Attualmente vive in Kentucky col marito e i sei figli, cinque dei quali sono stati adottati. Il personaggio di Antoinette è ispirato a una di loro. Sono stati l'amore e la pazienza di Stephanie a fare breccia nella corazza che la piccola aveva eretto attorno a sé e a guarire le ferite che si portava nel cuore.

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2 commenti

  1. Cavolo, preferisco ASSOLUTAMENTE quella originale! Quella italiana mi sembra molto banale e, onestamente, anche bruttina

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