• Recensione •
La memoria dell'acqua di Emmi Itäranta

• Autore: Emmi Itäranta
• Titolo: La memoria dell'acqua
• Editore: Frassinelli
• Data di pubblicazione: 26 mag 2015
• Pagine: 280
• Formato: copertina rigida
• Prezzo: € 16.00
• eBook: € 9.99
• Dove: Amazon.it
Ci sono segreti che vanno trasmessi di generazione in generazione, come una ricchezza. Questo romanzo comincia così, con un antico segreto che un padre consegna nella mani della figlia diciassettenne. Noria è nata in una famiglia di maestri del tè, e sa che è giunto il momento di apprenderne i riti e le tradizioni. Sa anche che nel mondo in cui l'umanità si è costretta a vivere un futuro non lontano in cui la terra non è che un arido paesaggio bruciato dal sole - il segreto che la sua famiglia custodisce è ancora più prezioso. Perché solo i maestri del tè conoscono l'ubicazione di sorgenti segrete d'acqua, un bene ormai ridottissimo. Sorgenti sconosciute perfino al regime del Nuovo Qian, che domina l'Unione Scandinava e ne amministra con la violenza le poche risorse rimaste. Ma i segreti, specie in un mondo disperato, non restano tali a lungo. E Noria, dopo la morte del padre, quando ormai il regime sospetta di lei e dei suoi, si troverà costretta a scegliere se conservare quel segreto, o tradire la sua famiglia e perdere tutto ciò che le generazioni passate le hanno trasmesso.
Recensione
Innalzamento della temperatura, sole cocente, campi riarsi, scioglimento dei ghiacciai e scomparsa di buona parte delle terre emerse... No, non si tratta (ancora?) delle conseguenze di una pessima gestione della questione ambientale e delle dissennate decisioni di capi di Stato che arrivano a negare l'esistenza del riscaldamento globale e mirano a rilanciare l'industria petrolifera. *coffTrumpcoff*
È, questo, lo scenario apocalittico de La memoria dell'acqua, romanzo d'esordio della finlandese Emmi Itäranta, ambientato in un futuro non troppo lontano in cui gli stravolgimenti climatici hanno portato prima alle guerre del petrolio, poi ad una ridefinizione dei confini e delle grandi potenze, con l'instaurazione del violento regime del Nuovo Qian. La popolazione mondiale, a seguito di tutto ciò, è costretta a fare i conti con il razionamento dell'acqua, rigidamente controllato dalla milizia del Nuovo Qian, che può intervenire infliggendo durissime punizioni qualora vengano accertati i cosiddetti "crimini contro l'acqua".

Col tempo, ci si è dovuti adattare alle nuove condizioni di vita, che hanno modificato abitudini, costumi, la stessa cultura ed il modo di intendere l'esistenza della gente comune. Proprio perché così fondamentale, costantemente al centro dei pensieri di tutti, l'acqua diventa il riferimento per ogni cosa, il metro di paragone per ogni aspetto della vita. Si è inoltre completamente persa la memoria dell'epoca passata (la nostra) e della tecnologia appartenente a quell'epoca, la past-tech, le cui tracce ancora si ritrovano in enormi discariche. Ed è in una di queste discariche che si reca spesso Noria Kaitio, la protagonista di questa storia, sperando di scovare qualche tesoro che riesca a rivelarle qualcosa in più di un'epoca ormai perduta e di cui si sa così poco.


Noria ha diciassette anni, e da tempo affianca suo padre, un Maestro del tè, nelle Cerimonie del tè, per poter un giorno prendere il suo posto. Ben presto, però, viene messa a parte di un segreto pericolosissimo, tramandato per generazioni da un Maestro all'altro: una sorgente nascosta, di acqua purissima, da cui i Maestri del tè attingono sia per utilizzare dell'acqua di qualità durante le cerimonie, sia per mantenerne sotto controllo il livello, in modo che l'esercito non ne scopra l'esistenza.
A causa di questo segreto e del peggioramento delle condizioni della popolazione, sempre più vessata dall'esercito, la situazione per la famiglia Kaitio precipiterà, e Noria si ritroverà ad un bivio, costretta a prendere una decisione che potrebbe stravolgere la sua vita: continuare l'apprendistato da Maestro del tè per prendere in futuro il posto di suo padre e continuare la tradizione di famiglia, oppure seguire sua madre, trasferitasi nella lontana Xinjing per lavoro.
I segreti ci scavano come fa l'acqua con la pietra. In superficie non accade niente, ma le cose di cui non possiamo parlare con nessuno ci logorano e ci consumano, e un po' alla volta la nostra vita ci si adatta, e ci si conforma.
I segreti divorano i legami tra le persone. A volte crediamo che possano persino costruirli: se lasciamo che un altro abbia accesso a quello spazio silenzioso che un segreto ha creato al nostro interno, ecco che là dentro non siamo più soli.
All'inizio della lettura sono stata un po' depistata da continui riferimenti al tè e ad una filosofia di vita dedita alla contemplazione, che sembra essersi originata direttamente da un lento e rilassante corso d'acqua, e che non può che richiamare l'Estremo Oriente. Una volta chiarito che non ci si trova in Giappone o dintorni, ma in quella che è diventata l'Unione Scandinava, mi sono accorta però che la narrazione procede calcando fin troppo su lentezza e contemplazione, tanto da avere la sensazione che la vicenda sia ambientata quasi in un tempo sospeso. Le giornate si ripetono monotone, come se l'umanità fosse in perenne attesa di qualcosa che comunque non arriva, dato che nessuno fa nulla per rovesciare la situazione o ribellarsi, limitandosi a tirare avanti con rassegnazione. Gli esseri umani, bisogna però riconoscerlo, ancora una volta danno prova di un incredibile spirito di adattamento, riuscendo a ricostruire parvenze di normalità persino in circostanze difficili o ostili, riportando ordine in una società così stravolta.
«Non guardare», disse Sanja, ma io lo feci comunque, per poi pentirmene. Era il modo in cui ci comportavamo da un po' di tempo a quella parte: cercare di distogliere lo sguardo da quanto accadeva, senza riuscirci, per poi provare a tirare avanti come se non avessimo visto niente. Nel frattempo quelle cose restavano dentro di noi, si annidavano sotto la nostra pelle, nel vuoto risonante, rosso cupo, dei nostri petti, le scaglie taglienti a graffiarci il cuore tenero, umido. Quando camminavo per strada vedevo gente che si portava dentro queste visioni: sepolte, ma non abbastanza per non lasciar trapelare qualche ripensamento attraverso il viso, alterandolo come un mutamento graduale dell'illuminazione.
La stasi e l'inazione, tuttavia, contagiano l'intero romanzo, forse TROPPO lento, troppo intimista e introspettivo per quella che è la vicenda, che porterebbe invece ad aspettarsi maggiore azione, maggiore pathos. Oltre a questo, sono rimasta delusa dall'assenza di un maggiore approfondimento, oltre che sui personaggi poco tratteggiati, anche su diverse questioni che restano sospese, irrisolte. Non si scende nel dettaglio, ad esempio, sul perché in questa società sia diventata un'importante consuetudine proprio la cerimonia del tè. Il suo significato non è meglio precisato, e lascia comunque interdetti che questo sia diventato un rito tenuto in altissima considerazione, data la grave scarsità d'acqua. Dovrebbe forse essere un modo per "rendere onore" ad una risorsa così preziosa e vitale?

Sono frequenti, poi, gli echi dal passato, che dovrebbero servire a spiegare come si sia arrivati a trasformare il nostro pianeta in un luogo così ostile, ma anche in questo caso non si scende nel dettaglio, e il mistero su quello che sembra essere un intervento governativo di qualche tipo rimane tale. Mi aspettavo dei plot-twist, mi aspettavo che la narrazione prendesse un ritmo diverso, in un crescendo che avrebbe portato, che so, ad uno scontro fra popolazione ed esercito del regime, o ad una QUALUNQUE ribellione, o PERLOMENO ad un finale in cui potessi realmente avvertire del pericolo, tifando per Noria e preoccupandomi per lei... ma quando mi sono accorta che mancavano una manciata di capitoli alla fine, ho capito che tutte le mie aspettative sarebbero state disattese. Tutto si risolve in un nulla di fatto talmente spiazzante che mi è anche venuto il dubbio che questo potesse essere solo l'inizio di una saga... dubbio prontamente smentito dal finale, che non lascia molte speranze, ma solo l'amaro in bocca.
Voto

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2 commenti

  1. Ciaooooo sono arrivata qui grazie al Link party di Loving Books e sono contenta ti aver scoperto il tuo angolino, la grafica mi piace da morire!

    Ovviamente non sono qui solo per il messaggio random! Avevo già letto una recensione di questo libro parecchio entusiasmante ma nonostante la cover sia bellissima c'è qualcosa che non mi convince, poi se dici che è lento ehm AIUTO odio le letture lente!

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    1. Ma ciao, grazie mille! :D

      Yup, troppo lento, TROPPO. Ci voleva più azione!

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