Anteprime Iperborea: "Il pazzo dello zar" e "Montecarlo"
By TBS • The Book Seeker - 5.1.16
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Due nuove storie edite da Iperborea, una ambientata nella prima metà del XIX secolo, l'altra alla fine degli anni '60 del 1900.
Quale vi ispira di più?
Due nuove storie edite da Iperborea, una ambientata nella prima metà del XIX secolo, l'altra alla fine degli anni '60 del 1900.
Quale vi ispira di più?
● Autore: Jaan Kross
● Titolo: Il pazzo dello zar
● Editore: Iperborea
● Collana: Narrativa
● Data di pubblicazione: 15 gennaio 2016
● Pagine: 448
● Formato: brossura
● Prezzo: € 19,00
● Dove: Amazon.it
● Titolo: Il pazzo dello zar
● Editore: Iperborea
● Collana: Narrativa
● Data di pubblicazione: 15 gennaio 2016
● Pagine: 448
● Formato: brossura
● Prezzo: € 19,00
● Dove: Amazon.it
Pubblicato per la prima volta nel 1978, vincitore del Premio Nonino e del francese Meilleur Livre Étranger, tradotto in più di 20 lingue, torna in Italia il romanzo-capolavoro del grande scrittore baltico Jaan Kross.
«Timotheus von Bock è un aristocratico che viene imprigionato per anni e poi dichiarato pazzo e confinato nei suoi possedimenti in Livonia (la regione baltica che si estende attorno al Golfo di Riga, compresa tra l’attuale Estonia a nord e la Lettonia a sud) perché nel 1818 ha osato denunciare in un memoriale allo zar Alessandro I, al quale era legato da devota amicizia, le ingiustizie politiche e sociali del sistema zarista e proporgli un progetto di costituzione garante dei diritti di ogni cittadino e tutelatrice delle classi oppresse, come quella dei contadini. Von Bock fa parte di quell’élite militare illuminata dalla quale nasce la rivoluzione dei decabristi nel 1825; liberale e riformatore, egli non vuole minare l’ impero, bensi’ rinnovarlo e trasformarlo in una vera patria per tutti i suoi sudditi. Il potere reagisce con la violenza, condannandolo al carcere, dichiarandolo pazzo e sottoponendolo ad una perfida ed ossessiva sorveglianza che diviene un simbolo di tutte le ragnatele che cosi’ spesso invischiano e soffocano la vita. Il romanzo di Kross non è soltanto una parabola delle relazioni fra l’intellettuale e il potere, ma è anche e soprattutto una poetica raffigurazione dell’ambiguità della vita. Von Bock non è un folle, ma il suo sogno di riforme, in quelle circostanze storiche, può essere una follia, anche se è una di quelle che danno senso e dignità all’esistenza; nel suo rapporto con lo zar non c’è solo il dissidio tra uno spirito libero e autocrate, ma anche leale amicizia; la diagnosi di malattia mentale è certo falsa, ma alla fine un alone di possibile follia avvolge la lucida nobiltà d’animo di von Bock.» - Claudio Magris
«Timotheus von Bock è un aristocratico che viene imprigionato per anni e poi dichiarato pazzo e confinato nei suoi possedimenti in Livonia (la regione baltica che si estende attorno al Golfo di Riga, compresa tra l’attuale Estonia a nord e la Lettonia a sud) perché nel 1818 ha osato denunciare in un memoriale allo zar Alessandro I, al quale era legato da devota amicizia, le ingiustizie politiche e sociali del sistema zarista e proporgli un progetto di costituzione garante dei diritti di ogni cittadino e tutelatrice delle classi oppresse, come quella dei contadini. Von Bock fa parte di quell’élite militare illuminata dalla quale nasce la rivoluzione dei decabristi nel 1825; liberale e riformatore, egli non vuole minare l’ impero, bensi’ rinnovarlo e trasformarlo in una vera patria per tutti i suoi sudditi. Il potere reagisce con la violenza, condannandolo al carcere, dichiarandolo pazzo e sottoponendolo ad una perfida ed ossessiva sorveglianza che diviene un simbolo di tutte le ragnatele che cosi’ spesso invischiano e soffocano la vita. Il romanzo di Kross non è soltanto una parabola delle relazioni fra l’intellettuale e il potere, ma è anche e soprattutto una poetica raffigurazione dell’ambiguità della vita. Von Bock non è un folle, ma il suo sogno di riforme, in quelle circostanze storiche, può essere una follia, anche se è una di quelle che danno senso e dignità all’esistenza; nel suo rapporto con lo zar non c’è solo il dissidio tra uno spirito libero e autocrate, ma anche leale amicizia; la diagnosi di malattia mentale è certo falsa, ma alla fine un alone di possibile follia avvolge la lucida nobiltà d’animo di von Bock.» - Claudio Magris
● Autore: Peter Terrin
● Titolo: Montecarlo
● Editore: Iperborea
● Collana: Narrativa
● Data di pubblicazione: 29 gennaio 2016
● Pagine: 160
● Formato: brossura
● Prezzo: € 15,00
● Titolo: Montecarlo
● Editore: Iperborea
● Collana: Narrativa
● Data di pubblicazione: 29 gennaio 2016
● Pagine: 160
● Formato: brossura
● Prezzo: € 15,00
Monaco, maggio 1968. Un attimo prima dell’inizio del Gran Premio di Formula 1, mentre l’alta società e giornalisti da tutto il mondo si confondono con i piloti e le loro auto, l’intera tribuna è testimone di un terribile incidente. Prima della partenza un’auto esplode mentre la famosa attrice Deedee sta attraversando la pista per andare a salutare il principe di Monaco. Jack Preston, giovane e timido meccanico inglese della Lotus le fa scudo con il suo corpo. Lui ne esce ustionato, lei illesa. Intorno a questo cruciale avvenimento – narrato come una scena al rallentatore di un film d’azione – si snoda l’intera vicenda. Tremendamente sfigurato, perduta la carriera nella Formula 1 che aveva sognato fin da bambino e tornato dalla moglie nella campagna inglese, Preston attende – con ansia e inquietudine crescenti - un cenno da parte di Deedee, l’espressione della sua riconoscenza, un risarcimento per il suo gesto eroico. Con il passare del tempo, mentre per il lettore è evidente che l’attesa sarà vana, Preston fa sempre più fatica a mantenere la presa sulla realtà: i fatti divengono sfumati e frase dopo frase, dettaglio dopo dettaglio, la sua leggera paranoia iniziale diviene sempre più pronunciata, fino a sfociare inevitabilmente in un epilogo di quieta drammaticità. Romanzo sensuale che parla di nostalgia, delusione e desiderio di celebrità, Monte Carlo è un piccolo gioiello letterario e incanta per l’uso poetico della lingua, lo studio psicologico del protagonista, il ritmo nitido ed essenziale della prosa.
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