{ Recensione } - "Zia Mame" di Patrick Dennis

By - 30.12.15
● Autore: Patrick Dennis
● Titolo: Zia Mame
● Editore: Adelphi
● Collana: Gli Adelphi
● Data di pubblicazione: 22 giugno 2011
● Pagine: 380
● Formato: brossura
● Prezzo: € 12
● Dove: Amazon.it
Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell'America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre - quel ricco, freddo bacchettone poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all'indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica "Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!", e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile e attraversare insieme a lei l'America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro - o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento.

Recensione

Auntie Mame Writing by Iriolan
Siamo sul finire dei ruggenti anni Venti, un decennio rivoluzionario per moda, arte, musica, letteratura, cinema e anche, finalmente, per l'espressione della femminilità, libera di manifestarsi in tutto il suo splendore - perlomeno nelle grandi città e ai gradini più alti della società - e non più imprigionata in rigide costrizioni, mentali e non.

Patrick Dennis, un ragazzino di undici anni, ha sempre vissuto assieme a suo padre, un uomo non particolarmente incline alle manifestazioni d'affetto e strenuo difensore di un'educazione il più tradizionale possibile. Si può quindi immaginare quanta fatica dev'essere costata a quest'uomo, a seguito di un malore, il decidere che, nel caso in cui fosse successo l'irreparabile, il suo unico figlio sarebbe stato accolto sotto l'ala di sua sorella Mame Dennis, il suo esatto opposto in tutto e per tutto.

E infatti, alla morte di suo padre, stroncato da un infarto in sauna a distanza di un anno, il piccolo Patrick partirà alla volta di New York, accompagnato dalla governante Norah. I due, attoniti, faranno la conoscenza di una donna semplicemente incredibile: convinta che avrebbero bussato alla porta del suo appartamento soltanto il giorno dopo, li accoglie avvolta in un kimono, agghindata come una perfetta giapponesina, nel bel mezzo di un party i cui invitati erano personcine qualunque, nient'altro che massimi intellettuali dell'epoca, star del teatro, pittori e scrittori d'avanguardia. Roba da poco, insomma.

La cara Zia Mame dimostra quindi fin da subito di avere un giro molto ampio di amicizie e conoscenze nella società "che conta", in cui si trova più o meno come un pesce nell'acqua, disinvolta e sicura di sé che più di così non si può. Basta poco, comunque, per rendersi conto di quante infinite sfaccettature abbia la sua personalità: di volta in volta si mostra frivola e pragmatica, ingenua e naïf ma anche molto scafata, forte e risoluta ma contemporaneamente influenzabile e indifesa come una bambina, tutto questo senza smettere mai di essere orgogliosamente progressista e anticonformista, con una vastissima cultura.
Avrei presto scoperto che per «mattino» zia Mame intendeva l'una del pomeriggio. Le undici erano «mattino presto», mentre le nove corrispondevano a «notte fonda».
Purtroppo, poco tempo dopo l'arrivo di Patrick, zia Mame perderà buona parte del proprio patrimonio a causa della grande depressione iniziata con il crollo della borsa di Wall Street del 24 ottobre 1929. Senza perdersi minimamente d'animo, l'adorabilmente pazza zietta si rimboccherà le maniche e, anche per amore del suo nipotino, cercherà lavoro in decine di posti diversi, perdendolo regolarmente un po' per la sua inesperienza, un po' per la sua eccessiva fiducia nel prossimo... e un po' anche per il suo caratterino. Sarà in grado di reinventarsi di volta in volta diventando scrittrice, commessa, devota mogliettina, attrice, mammina a tempo pieno...

Insomma, sembra non avere la minima intenzione di smettere di divertirsi e di godersi la vita al massimo, senza rimpianti né rimorsi (in questo di certo aiutata da un ingente patrimonio)... sempre rigorosamente glissando sulla sua età, s'intende.
Si getta in mille nuove avventure con un'incoscienza disarmante trascinando con sé il povero Patrick che ogni volta crede di non poter assistere a nulla di più strano e assurdo, salvo poi ricredersi alla successiva follia di sua zia.

Patrick, invece, è ancora un bambino quando facciamo la sua conoscenza, seguiamo la sua crescita e la sua evoluzione e assistiamo alla formazione della sua personalità, indubbiamente condizionata e in parte plasmata dagli insegnamenti della zia, che risultano anticonvenzionali anche a noi lettori del terzo millennio. L'intera vicenda, che si dipana per ben due decenni, è narrata da un Patrick ormai adulto, che rievoca strambi episodi con uno stile ironico e a tratti sarcastico irresistibile e scorrevolissimo, che si trasforma seguendo di pari passo la sua crescita. Se non fosse per alcuni, sporadici riferimenti al contesto storico, potrebbe tranquillamente sembrare un libro scritto ai giorni nostri.

Cercando, come faccio di solito quando mi innamoro di un libro, informazioni per il web, ho fatto due scoperte parecchio interessanti. La prima: il nome dell'autore in realtà è Edward Everett Tanner III, ma decise di pubblicare parecchi romanzi sotto lo pseudonimo di Patrick Dennis, proprio il Patrick di Zia Mame. La sua vita, proprio come quella della protagonista del suo romanzo più noto, fu decisamente sopra le righe, fino ad acquisire popolarità nella scena gay della New York degli anni Sessanta.
La seconda scoperta interessante riguarda il film tratto da questo romanzo, Auntie Mame, del 1958, uscito in Italia l'anno dopo con il titolo La signora mia zia, che probabilmente rimediò al flop del libro qui da noi.
Inutile dire che cercherò questo film per guardarlo il prima possibile, anche se di certo un remake non sarebbe da disdegnare!

Impossibile non sentirsi attirati nel vortice di pazzie di Miss Mame Dennis: consigliatissimo!
Voto

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